Ricordo di Enza Colicchi

Care Amiche, cari Amici, Colleghe e Colleghi

Enza Colicchi ci ha lasciati. Mi aveva scritto qualche mese fa, confidandomi di non stare bene, rinunciai pertanto a chiederle di partecipare al convegno di novembre a Brescia.

Ora vorrei averlo fatto: sarebbe stata un’occasione preziosa per esserle vicini, farle sentire il nostro affetto e la stima immutata nel tempo, confermarle il senso di una vicinanza che non cancella i legami che la nostra comunità di educatori e pedagogisti ha saputo costituire al proprio interno. I suoi studi rimarranno una pietra miliare della pedagogia italiana: che siano monito a giovani e meno giovani a comprendere il valore di un impegno di costruzione intellettuale, che non fa sconti e non ammette scorciatoie.

Io stesso ne ho avuto esperienza diretta nel gruppo di Pedagogia teorica da Lei coordinato, insieme a Massimo Baldacci. Rigore teoretico e vitalità intellettuale procedevano di pari passo, donando all’interlocutore attenzione, trasparenza, sincerità e accettando condizioni di confronto del tutto paritarie a prescindere dai ruoli.

Mi stringo con affetto ai suoi più intimi colleghi, allievi e amici, a quanti l’abbiano amata e stimata e vorrebbero oggi dirle che ci sentiamo tutti più soli. Mi stringo con affetto a coloro che stavano per dedicarle anche solo qualche minuto del proprio tempo per farle gli auguri del prossimo Natale.

Un caro saluto a tutte, tutti Voi e un abbraccio

Maurizio Fabbri

 

Ricordo di Anna Maria Passaseo

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