Università Cattolica del Sacro Cuore
Sede di Brescia
La pedagogia generale e sociale del XXI secolo presenta una grande ricchezza ma anche
rischi di frammentazione. Questo scenario richiede una riflessione condivisa e partecipata
sulle condizioni dell’attualità e della comprensibilità esterna del discorso pedagogico,
attraverso una sua ridescrizione e ricontestualizzazione.
Programma dettagliato
Venerdì 11.11.22
ore 10:00
Saluti istituzionali
Domenico Simeone – Università Cattolica del Sacro Cuore – Preside Facoltà di Scienze della Formazione, Pierluigi Malavasi – Università Cattolica del Sacro Cuore – Direttore Dipartimento di Pedagogia – Presidente SIPed
ore 10:15
Saluti di indirizzo
Maurizio Fabbri – Alma Mater Studiorum Università di Bologna – Presidente SIPeGeS
ore 10:30
I Sessione
Linguaggio e linguaggi della pedagogia
Chair: Maurizio Fabbri
Relatori: Massimo Baldacci – Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, Letizia Caronia – Alma Mater Studiorum Università di Bologna
ore 11:30 Intervallo
ore 11:45
I Sessione
Linguaggio e linguaggi della pedagogia
Chair: Paola Milani – Università degli Studi di Padova
Relatori: Antonio Bellingreri – Università degli Studi di Palermo, Elsa Maria Bruni – Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara
ore 12:35 Dibattito
ore 13:30 Pranzo buffet
ore 15:00
II Sessione
Laboratori pedagogici paralleli: esercizi di ridescrizione e ricontestualizzazione pedagogica
1. Generazioni, memorie e futuri
2. Democrazia, tecnica e forme di soggettivazione
3. Contesti, competenze e lavoro
4. Intenzionalità, progetto e crisi
5. Emancipazione, leadership e legami
6. Valutazione, misura e valore
7. Progresso, Antropocene e vulnerabilità
ore 17:20-18:00
Plenaria – Intersezioni: questioni aperte e nodi contemporanei
Chair: Marcello Tempesta – Università del Salento
ore 18:00 Presentazione Rivista SiPeGeS
ore 20:30 Cena sociale
ore 09:30
III Sessione
Pedagogia e società in dialogo
Chair: Livia Cadei – Università Cattolica del Sacro Cuore
Relatori: Luigi Pati – Università Cattolica del Sacro Cuore, Simonetta Ulivieri – Università degli Studi di Firenze
ore 10:30 Intervallo
ore 10:45
III Sessione
Pedagogia e società in dialogo
Chair: Isabella Loiodice – Università degli Studi di Foggia
Relatori: Riccardo Pagano – Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Maria Grazia Riva – Università degli Studi di Milano-Bicocca
ore 11:30 Dibattito
ore 12:00 Assemblea dei Soci e Approvazione del Bilancio
ore 12:45
Conclusioni
Maurizio Fabbri – Alma Mater Studiorum Università di Bologna – Presidente SIPeGeS
Link per iscriversi: https://forms.gle/
Link per acquistare la cena: https://sipeges.it/prodotto/cena-sociale-2022/
Link per iscriversi alla visita guidata: https://forms.gle/MtAKVcyA3CeyUEvn8
Laboratori pedagogici
(Venerdì – II sessione)
Il vocabolario della riflessione pedagogica non è certo “un’eredità non preceduta da alcun testamento” (René Char), se si pensa alla ricchezza della tradizione italiana. Al contempo, nella frattura che spesso pare aprirsi oggi fra il passato e il futuro, si tratta, forse ora più che mai, di riguadagnare ciò che si è ereditato per poterlo realmente possedere (Goethe). I diversi laboratori intendono fornire uno spazio a tutte le prospettive della Pedagogia generale e sociale per esercizi di ridescrizione e ricontestualizzazione di parole e idee chiave, in cui metterci alla prova del nostro presente educativo.
1. Generazioni, memorie e futuri
Il dialogo intergenerazionale – segnato da continuità nel rinnovamento e, quindi, da memorie che si dischiudono al nuovo – è uno dei cardini dell’evento educativo. Il nostro compito è di (ri)pensarlo in un’epoca in cui spesso il presentismo imperante riduce le memorie a contenuti esternalizzati e tecnicamente riproducibili e il futuro a “risultati attesi” che elidono la possibilità stessa dell’autenticamente nuovo. Ne deriva la domanda di come insediarsi nel presente educativo in quanto spazio di comunicazione fra il passato che ci interpella (se ancora lo fa) e i futuri plurali che possiamo portare all’esistenza: con quali strumenti concettuali e metodologici?
Chair: Paola Zini – Università Cattolica del Sacro Cuore
Position Paper: Monica Amadini – Università Cattolica del Sacro Cuore, Elena Luciano – Università degli Studi di Parma, Massimiliano Stramaglia – Università degli Studi di Macerata
Interventi: Manuela Ladogana – Università degli Studi di Foggia, Grazia Romanazzi – Università degli Studi di Macerata, Alessia Tabacchi – Università Cattolica del Sacro Cuore, Chiara Sirignano – Università degli Studi di Macerata, Maria Vinciguerra – Università degli Studi di Palermo, Simona Pizzimenti – Università degli Studi di Palermo
2. Democrazia, tecnica e forme di oggettivazione
Se la democrazia è più di una forma di governo ma una vera e propria forma di vita, essa esige il costituirsi di soggettività che a quella forma corrispondano. Tale sfida educativa acquista una curvatura specifica nell’epoca della tecnica come orizzonte (anche esistenziale) ineludibile del nostro tempo. Come (ri)pensare pedagogicamente i tre poli di tale triangolo (democrazia-tecnica-soggetto) in modo da profilare un progetto educativo all’altezza dei cimenti del nostro presente?
Chair: Giuseppina D’Addelfio – Università degli Studi di Palermo
Position Paper: Viviana La Rosa – Università degli Studi di Enna “Kore”, Elena Madrussan – Università degli Studi di Torino, Emiliana Mannese – Università degli Studi di Salerno
Interventi: Tommaso Farina – Università degli Studi di Macerata, Rossana Adele Rossi – Università degli Studi della Calabria, Farnaz Farahi – Università degli Studi di Firenze, Maria Grazia Lombardi – Università degli Studi di Salerno, Giorgio Crescenza – Università degli Studi di Roma Tre, Francesco Bossio – Università degli Studi della Calabria, Giuseppe Liverano – Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Giuseppe Elia – Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
3. Contesti, competenze e lavoro
Un fronteggiamento creativo – e non meramente reattivo – della concezione neoliberista oggi dominante esige la riproposizione del significato formativo del lavoro come l’attività attraverso cui l’essere umano forma sé stesso formando mondi e non rimanendo semplicemente incapsulato nel circuito produzione-consumo. Tale sforzo di ridescrizione investe anche la nozione di competenza, spogliandola di ogni connotazione competitivo-individualistica e presentandola come manifestazione delle relazioni che i soggetti sviluppano nei contesti. Come la teorizzazione e pratica pedagogica possono contribuire a fornire una visione alternativa che esca dalle secche del presente senza inani nostalgie?
Chair: Francesca Dello Preite – Università degli Studi di Firenze
Position Paper: Fabrizio D’Aniello – Università degli Studi di Macerata, Claudio Melacarne – Università degli Studi di Siena, Andrea Potestio – Università degli Studi di Bergamo
Interventi: Chiara D’Alessio – Università degli Studi di Salerno, Cinzia Zadra – Libera Università di Bolzano, Francesca De Vitis – Università del Salento, Chiara Bellotti – Università Cattolica del Sacro Cuore, Fabio Alba – Università degli Studi di Palermo, Lavinia Bianchi – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Alessandro D’Antone – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Clara Maria Silva – Università degli Studi di Firenze & Luciane Pandini Simiano – Università del Sud di Santa Catarina (Brasile)
4. Intenzionalità, progetto e crisi
Centrale al discorso pedagogico e alla pratica educativa è la nozione di intenzionalità, nella duplice accezione del termine: sia in quanto ‘movimento’ della soggettività in relazione costitutiva col mondo sia in quanto attenzione agli scopi e fini dell’educare. Parte della riflessione pedagogica contemporanea ha segnalato come tale centralità rischi di essere cancellata a causa della tecnicizzazione delle pratiche con l’obiettivo della loro misurabilità e controllabilità. Si tratta quindi di reclamare l’ineludibilità pedagogica dell’idea di intenzionalità, al contempo delineando un concetto di progetto che non si adegui alla semplice razionalità tecnica e riscopra il momento della crisi come suo motore e non come evento da circoscrivere e schivare.
Chair: Stefano Oliverio – Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Position Paper: Anna Maria Passaseo – Università degli Studi di Messina, Teodora Pezzano – Università degli Studi della Calabria, Adriana Schiedi – Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
Interventi: Fabrizio Chello – Università degli Studi Suor Orsola Benincasa – Napoli, Antonia Chiara Scardicchio – Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Annalisa Quinto – Università degli Studi di Foggia, Agnese Rosati – Università degli Studi di Perugia, Alessandra Priore – Università degli Studi di Reggio Calabria “Mediterranea”, Angelica Disalvo – Università degli Studi di Foggia
5. Emancipazione, leadership e legami
In sede di riflessione metateorica è stato sostenuto che l’idea di emancipazione rappresenta la chiave di volta della costituzione del campo disciplinare della Pedagogia nella tradizione continentale. Gli scenari attuali ci richiamano a una sua ricontestualizzazione e a un’indagine delle forme e declinazioni che essa può assumere. ‘Triangolare’ tale ridescrizione con la questione della leadership e con quella dei legami – solitamente espunte dalla riflessione sull’emancipazione, in quanto questa consisterebbe proprio nella conquistata indipendenza e nello svincolamento dalle appartenenze – può contribuire alla delineazione di una visione complessa dei processi con cui i soggetti giungono all’esercizio della propria libertà.
Chair: Paola Dusi – Università degli Studi di Verona
Position Paper: Luca Agostinetto – Università degli Studi di Padova, Marco Catarci – Università degli Studi di Roma Tre, Marcella Milana – Università degli Studi di Verona
Interventi: Giuseppe Burgio – Università degli Studi di Enna “Kore”, Sara Nosari – Università degli Studi di Torino, Margherita Cestaro – Università degli Studi di Padova, Gianbattista Bufalino – Università di Catania, Rosita Deluigi – Università degli Studi di Macerata, Sara Damiola – Università Cattolica del Sacro Cuore, Anna Grazia Lopez – Università degli Studi di Foggia
6.Valutazione, misura e valore
Uno dei temi più discussi nel dibattito pedagogico internazionale riguarda l’imperante “età della misurazione” e si è arrivati a parlare di una “follia della valutazione” che col “culto delle cifre” sancirebbe “la morte dell’umano”. Ciò che così si denuncia è quella inversione fatale per cui si passa dal tentativo di misurare ciò che apprezziamo e cui diamo valore (attività non aliena a una visione pedagogica) all’apprezzamento solamente per ciò che possiamo misurare – anche a costo di elidere dimensioni pedagogicamente significative. Il compito è non solo di decostruire il contemporaneo discorso sulla valutazione ma anche di ricontestualizzare pedagogicamente l’atto del valutare in quanto ponderato riconoscimento del valore in modo che esso possa manifestarsi e consolidarsi.
Chair: Maria Chiara Michelini – Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”
Position Paper: Vanna Boffo – Università degli Studi di Firenze, Mino Conte – Università degli Studi di Padova – Vasco d’Agnese, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
Interventi: Emanuela Guarcello – Università degli Studi di Torino, Enrico Bocciolesi – Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, Marianna Traversetti – Sapienza Università di Roma, Laura Formenti – Università degli Studi di Milano-Bicocca, Tiziana Iaquinta – Università degli Studi di Catanzaro “Magna Graecia”, Paolo Di Rienzo – Università degli Studi di Roma Tre, Gilberto Scaramuzzo – Università degli Studi di Roma Tre
7. Progresso, Antropocene e vulnerabilità
L’idea di progresso è la nozione fondamentale del discorso della modernità, anche di quella pedagogica. Tuttavia, le sfide legate all’era dell’Antropocene e al pericolo che la dinamica del progresso abbia come approdo la distruzione della Terra come casa comune di umani e non umani conducono sovente all’invito a prendere congedo da tale concetto, a prendere sul serio la condizione di vulnerabilità che contrassegna la vita umana e non umana e a pensare un futuro “after progress”. La questione che si pone è se si possa immaginare un’educazione oltre e fuori della nozione di progresso e/o se si possa pensare al progresso in modi altri, che includano dimensioni dimenticate dal progetto moderno.
Chair: Michele Cagol – Libera Università di Bolzano
Position Paper: Daniele Bruzzone – Università Cattolica del Sacro Cuore, Gabriella Calvano – Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Alessandra Vischi – Università Cattolica del Sacro Cuore
Interventi: Ines Giunta – Università Ca’ Foscari Venezia, Cristiana Simonetti – Università degli Studi di Foggia, Natascia Bobbo – Università degli Studi di Padova, Monica Parricchi – Libera Università di Bolzano, Giuseppe Annacontini – Università degli Studi di Foggia, Elena Zizioli – Università degli Studi di Roma Tre, Alessandro Tolomelli – Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Emanuele Balduzzi – Istituto Universitario Salesiano Venezia
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